Petrolio 13 gennaio 2015 home
Gennaio 2016
è passato un anno , il petrolio è crollato a ben 30 dollari a barile ed addirittura 10 dollari per il petrolio pesante. Le cause........, diverse, ma principalmente è una eccessiva produzione di greggio a fronte di un domanda sicuramente minore delle aspettative. Grande crisi ovviamente da parte degli Stati produttori ma soprattutto da parte delle società che estraggono e distribuiscono il prodotto. I budget di diversi Stati produttori, sia del medio oriente che dell'est, prevedevano un prezzo del petrolio intorno agli 80 dollari-barile così oggi si trovano con un disavanzo notevole. A peggiorare la situazione è arrivato una riduzione delle necessità dovuta alla minor produzione di materie finite (riduzione pil) addirittura nei paesi emergenti e per finire il clima sempre più mite . Iran, Iraq, Argentina, Russia .... non vogliono ridurre l'estrazione del greggio e per far in modo che venga collocato sul mercato estero abbattono il prezzo nel contempo le scorte aumentano.
Gennaio 2015
detto anche Oro nero nel tempo è stato causa di guerre , povertà e ricchezza
Valori nel tempo altalenanti con crescita vertiginosa fino a 140 dollari barile poi attestandosi intorno ai 110 dollari per poi solo sei mesi fa iniziare a scendere senza limiti arrivando oggi 13 gennaio 2015 a ben 45 dollari barile.
La causa principale è la maggiore produzione ed estrazione di petrolio da parte degli Stati Uniti che utilizzando nuove tecniche (fracking= fratturazione idraulica) è riuscita a rendersi autonoma del fabbisogno di greggio quindi non sottostando più all'importazione da Stati esteri ha aumentato la disponibilità di prodotto (offerta) a livello mondiale. D'altro canto i produttori di Petrolio di sempre non hanno diminuito i quantitativi offerti e questo ha portato al crollo del prezzo.
Sicuramente per l'industria che utilizza tale prodotto la diminuzione del prezzo ha portato e sta portando grossi benefici. Non dimentichiamoci la crisi delle Compagnie aeree, che alla crescita del esagerata del costo del carburante agli inizi degli anni 2000 sono fallite laddove non avevano provveduto a munirsi in tempo con assicurazioni ad hoc.
Un calcolo dice che ogni 10 dollari in meno del costo del greggio porta uno 0,1 di aumento del PIL.
Meno bene va per gli Stati quali Russia, Iran o il Venezuela che hanno fissato un budget di introiti intorno i 150 per il Venezuela o 100 per la Russia Dollari / barile con conseguente forte diminuzione degli incassi da Export.
Ulteriore considerazione è la crisi che potrebbe vedere l'industria dell'energia alternativa/rinnovabile che trova , se non per motivi "green", ancora maggiori difficoltà ad emergere.